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Il Bambino a scuola

 

La prima accoglienza 

Quando un bambino di tre anni entra nella scuola materna per lui è un momento importante, il genitore lo accompagna e lo lascia lì, solo.
Quel bambino, però, non è solo: è circondato da adulti che si prendono cura di lui e, se l’ambiente è nuovo e gli insegnanti sono per lui degli estranei, bisogna fare in modo che non si “senta “ solo. continua a leggere 

 

Crescere tra i tre e i sei anni: 

Quando il bambino entrerà a scuola sarà un impegno comune, per insegnanti e genitori, aiutarlo a crescere. Non solo ognuno per la parte che gli compete, ma in piena sostanziale collaborazione tra scuola e famiglia. Spetta agli insegnanti creare un ponte con le famiglie, nella forma di una collaborazione costante ed efficace. ...           continua a leggere 

 

Fra i sei e gli undici anni: Lo sviluppo motorio, percettivo, cognitivo, linguistico 

Lo sviluppo della psicomotricità del bambino è condizionato dalle opportunità e dalle esperienze che l’ambiente, la famiglia e la scuola gli offrono, nonché dagli altri adulti con i quali si relaziona, che fungono da modelli e sollecitatori. Queste opportunità sono utili e produttive perché ormai nei bambini c’è la capacità di coordinare tra loro gli schemi motori con la visione e con l’udito. Questo permette di affiancare allo sviluppo della psicomotricità normale una più speciale come suonare uno strumento e simili. continua a leggere

 

Lo sviluppo affettivo, sociale, morale 

A fianco dello sviluppo intellettivo è da osservare l’evoluzione dell’affettività. Le relazioni con gli adulti diventano sempre più numerose negli ambienti che frequenta, la famiglia, la scuola, la parrocchia, le attività sportive e ricreative. In questi luoghi si stabiliscono rapporti affettivi anche con i coetanei. Se certi elementi assumono una valenza positiva, altri possono risultare ambivalenti (ad esempio un genitore o un insegnante può essere amato, ma anche un po’ temuto) o stabilmente negativi (paura, avversione, risentimento, gelosia). continua a leggere

 

La scuola primaria e lo sviluppo cognitivo, sociale e morale  

La scuola Primaria oltre a fornire conoscenze che gli permettono di comprendere la realtà e di inserirsi in essa in modo attivo e creativo, ha il compito di contribuire a favorire lo sviluppo psicologico. Non si può privilegiare uno dei due aspetti rispetto all’altro: l’alfabetizzazione culturale va di pari passo con la formazione dell’uomo e del cittadino, nel quadro dei principi affermati dalla nostra Costituzione.
I due obiettivi, infatti, sono interdipendenti, proprio fornendo al bambino conoscenze ed abilità specifiche relative alla realtà che lo circonda e alla sua storia vengono sviluppate quelle capacità di base, quegli atteggiamenti, quei valori che conteranno nella costruzione del suo futuro di adulto, come persona e come cittadino. continua a leggere

 

Collaborazione scuola-famiglia  

Essenziale è la collaborazione scuola-famiglia. La collaborazione è un valore prezioso che comincia fra gli insegnanti che hanno la responsabilità collegiale di aiutare il bambino nel percorso scolastico. Collaborazione orizzontalenell’ambito della stessa classe e grado scolastico e verticalequando esso avviene fra insegnanti di ordini scolastici diversi. 
Gli insegnanti hanno anche il compito di stabilire una collaborazione costante ed efficace con le famiglie, perché, anche se i campi di competenza sono diversi , si può e si deve costruire con loro un’alleanza educativa che sarà una risorsa preziosa per il raggiungimento degli obiettivi educativi.

Insegnanti e i genitori si devono incontrare periodicamente per scambiarsi informazioni su come il bambino vive la scuola e le attività da essa proposte, sulle difficoltà che incontra, sui suoi interessi e sulle sue capacità. continua a leggere

Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare. 
Se i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere. 
Se i bambini vivono con la paura, imparano a essere apprensivi. 
Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi. 
Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere timidi. 
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia. 
Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli. 
Se i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano a essere sicuri di sé. 
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere pazienti. 
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare. 
Se i bambini vivono con l'accettazione, imparano ad amare. 
Se i bambini vivono con l'approvazione, imparano a piacersi. 
Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che é bene avere un obiettivo. 
Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi. 
Se i bambini vivono con l'onestà, imparano a essere sinceri. 
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos'è la giustizia. 
Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto. 
Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia in sé stessi e nel prossimo. 
Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il mondo è un bel posto in cui vivere.

Dorothy Law Nolte